Nulla è più vero del nulla – Appunti visuali su Ingmar Bergman e August Strindberg – Le immagini (selezione)

3 Febbraio 2025

Nulla è più vero del nulla – Appunti visuali su Ingmar Bergman e August Strindberg – Le immagini (selezione)

Quando il Gruppo di Ricerca Satantango ha deciso di dedicare la propria esperienza espressiva Ingmar Bergman e August Strindberg si è messo in condizioni estremamente difficili, assumendosi la responsabilità di dialogare con due poetiche di rara intensità e complessità intellettuale. D’altra parte il precedente lavoro, ispirato al cinema di Bela Tarr (Eufonie, Postcart Edizioni – 2019), aveva già consentito ai fotografi del Gruppo stesso di calibrare adeguatamente i toni dei propri lavori, mettendoli al riparo da sempliciste operazioni citazionistiche nonché basate su volgari intenti emulatori.

Così, Luca Cappellaro, Simona Lunatici, Francesco Pittorru, Massimiliano Pugliese, Simona Scalas e Orith Youdovich, hanno percorso sentieri assolutamente personali rispettando in pieno le proprie concezioni stilistiche nel campo della fotografia.

Si sono intimamente accostati ad August Strindberg e Ingmar Bergman accogliendo in loro alcune profonde risonanze dei due autori e cercando di collocarsi nel solco di una tradizione artistica tesa, contemporaneamente, ad allungare le proprie radici nell’opera di riferimenti sostanziali di cui si condividono le fondamenta intellettuali e ad esprimere un proprio universo personale costituito da istanze visionarie.

Le immagini dei membri del Gruppo di Ricerca Satantango si configurano, così, come aree comunicative soggettive non generate, banalmente, da una condizione emotiva superficiale quanto piuttosto da un’insopprimibile consonanza interiore. Tutto ciò si è declinato in special modo in inquadrature dedicate al paesaggio e alla raffigurazione della natura. Quest’ultima appare strindberghiamente e bergmanianamente enigmatica, indecifrabile, per certi verso ostile, mai rassicurante. Paesaggi marini criptici, rocce a picco sul mare, aree lacustri insensate, radure improvvise, manufatti cadenti sullo sfondo o che si intravedono nel fitto di un bosco, alberi spogli e forse già morti, interni algidi e vuoti. Nessuna visualizzazione della natura, e del mondo in generale, è svenevolmente estetizzante né evocatrice di un riscatto esistenziale, di fatto, impossibile. Silenzio, solitudine, sospensione, vuoto sono elementi che regnano sovrani, granitici, indisturbati.

La figura umana emerge in modo episodico. Si tratta di epifanie che comunicano sempre una condizione di totale separazione dalle sicurezze di una realtà sfuggevole, addirittura inesistente. Perché l’unica certezza che governa le vite delle donne e degli uomini è che il nulla contiene impassibile e gelido la nevrotica e frustrante disperazione dei loro sguardi.

Estratto dal testo critico “Leggere Strindberg, guardare Bergman. Inoltrarsi fotograficamente nel territorio del nulla” di Maurizio G. De Bonis in “Nulla è più vero del nulla – Appunti visuali su Ingmar Bergman e August Strindberg” (Edizioni Punto di Svista, 2023).

© Punto di Svista 02/2025

 

Nulla è più vero del nulla - © Simona Lunatici

Nulla è più vero del nulla - © Francesco Pittorru

Nulla è più vero del nulla - © Simona Scalas

Nulla è più vero del nulla - © Orith Youdovich

Nulla è più vero del nulla. ©Massimiliano Pugliese ©Luca Cappellaro

CREDITI

Libro:
Nulla è più vero del nulla – Appunti visuali su Ingmar Bergman e August Strindberg
A cura di Maurizio G. De Bonis
Autori del Gruppo di Ricerca Satantango: Luca Cappellaro, Simona Lunatici, Massimiliano Pugliese, Simona Scalas, Orith Youdovich
Testo: Leggere Strindberg, guardare Bergman. Inoltrarsi fotograficamente nel territorio del nulla di Maurizio G. De Bonis
Progetto: Punto di Svista – Cultura Visuale, Progetti, Ricerca
Pagine: 74 / Immagini: 30
Libro edito da: Punto di Svista / Anno: 2023
ISBN: 979-12-210-4532-1

 

 

SUL WEB
1. Gruppo di Ricerca Fotografica Satantango: per un’estetica tra cinema e fotografia
2. Il sito di Orith Youdovich[/vc_wp_text][/vc_column][/vc_row]